giovedì 18 ottobre 2012

Last Resort mette in scena lo scontento

Sfiducia verso la nazione e minacce militari provenienti dall’esterno fanno da sfondo ad una serie fantapolitica da ottobre in onda su Fox Italia.

La fantascienza prospera in tempi difficili come risposta alla crisi economica globale e alle tensioni che ne derivano. “Last Resort” è una serie fantapolitica che ipotizza un futuro in cui il deterioramento delle relazioni fra USA e Pakistan conduce ad un conflitto aperto fra le due nazioni.

In questo scenario l’equipaggio del sottomarino Colorado si trova a dover eseguire un ordine di attacco nucleare verso il Pakistan senza aver avuto formale conferma dai canali ufficiali. Il comandante Chaplin decide di non eseguire l’ordine e immediatamente viene attaccato da un altro sottomarino americano, l’Illinois. Per sfuggire all’attacco si rifugia in un’isola del Sud Pacifico, si autoproclama stato sovrano e minaccia di ritorsioni Washington qualora si sentisse ancora in pericolo. Nel frattempo deve fronteggiare il dissenso di una parte del suo stesso equipaggio e l’ostilità di alcuni nativi dell’isola Sainte Marine.

Siamo giunti al terzo episodio e dopo un inizio intrigante e promettente, dove si ha il senso di un mistero da svelare, ho l’impressione che i personaggi e le situazioni siano un po’stereotipate . Dialoghi e sceneggiatura non sono credibili. L’ambientazione ricorda “Lost” e in alcuni momenti i personaggi, soprattutto il comandante Chaplin, si trova a dire cose leggermente sopra le righe, quasi caricaturali, in particolar modo quando tramite un messaggio video minaccia il mondo con il suo arsenale nucleare. La recitazione per contro è emozionante e la regia ha un ritmo incalzante che coinvolge lo spettatore.

La serie attinge materiale narrativo dai sentimenti diffusi di sfiducia verso le istituzioni e la politica, ne emerge un senso di estraneità, di scontento. La nazione si trasforma in nemico da combattere, dice il comandante Chaplin, perché ti impedisce di far ritorno a casa. Una casa in cui oggi regna il pessimismo, la paura, in cui manca il senso di futuro e di unione attorno a un obiettivo comune. Tradito dalla propria patria, l’equipaggio comincia ad ipotizzare un futuro diverso proprio su quest’isola, un luogo migliore in cui vivere e ricostruire la propria vita.